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Competenze relazionali: quando la relazione diventa un’abilità da apprendere




Indice

1. Competenze relazionali: introduzione

2. Quali sono le competenze relazionali?

3. Le competenze relazionali: perché sono fondamentali per le imprese e i lavoratori

4. Le competenze relazionali: perché è fondamentale inserirle nel CV

5. Ma hanno ancora senso le competenze relazionali in un mondo 4.0?

6. Come sviluppare le competenze relazionali?



Competenze relazionali: introduzione

Da sempre, fin dai tempi dell’università sentiamo parlare di Hard Skills e Soft Skills: le prime comprendono quel set di competenze tecniche che si acquisiscono attraverso lo studio e che sono specifiche di un determinato ruolo; le seconde, dette anche competenze trasversali, sono, invece, quelle abilità che fanno riferimento alla sfera interpersonale e in generale alla comunicazione.

Se ci soffermiamo su questa seconda tipologia, tra le soft skills rientrano a pieno titolo le cosiddette competenze relazionali, ossia tutte quelle pratiche che definiscono la tua capacità di relazionarti con le altre persone, sia all’interno che all’esterno del contesto lavorativo.

Competenze, che comprendono tutte le abilità e le skills che possediamo e che ci permettono di svolgere al meglio il nostro lavoro, migliorare il rapporto con i colleghi e creare un ambiente lavorativo sano e positivo.


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Quali sono le competenze relazionali?

Le capacità relazionali e in generale le soft skills sono sempre più richieste in tutte le offerte di lavoro ma cosa intendiamo in concreto?


Quali sono le competenze relazionali? - In Training

Le competenze relazionali sono un sotto insieme delle competenze trasversali (chiamate anche soft skills), e sono principalmente cinque:


  1. Comunicazione
  2. Ascolto
  3. Affidabilità
  4. Team work
  5. Intelligenza Emotiva

Competenze relazionali: la comunicazione

Ogni leader e ogni persona all’interno dell’azienda che deve gestire un progetto o una semplice attività, deve necessariamente saper comunicare in modo efficace con tutte le persone con cui si interfaccia, tra cui superiori, sottoposti, clienti e stakeholder.

Avere all’interno dell’azienda persone in grado di comunicare in modo efficace con tutti i componenti e i reparti aziendali aiuta a garantire la comprensione, la coesione e l’allineamento strategico, migliorando l’efficienza e la coordinazione delle attività.

Oltre a ciò è fondamentale saper comunicare verbalmente e non verbalmente e ascoltare attivamente le opinioni di tutti colori con cui si lavora.

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Competenze relazionali: l’ascolto

L’abilità di ascoltare gli altri rientra tra le skills fondamentali da possedere nel tuo contesto lavorativo. Saper comunicare, infatti, vuol dire anche e soprattutto saper ascoltare le persone con cui interagiamo. Avere l’abilità di ascoltare significa saper prendere in considerazione le idee degli altri membri del team: in questo modo sarà garantita la buona riuscita di un progetto o di un lavoro, evitando fraintendimenti e confusione.

L’ascolto attivo è particolarmente importante per i leader e i direttori di progetto. Saper ascoltare coloro con i quali interagiamo durante le attività lavorative aumenterà l’affiatamento all’interno del team, permettendo di svolgere ogni task in modo coordinato ed efficiente.


Competenze relazionali: l’affidabilità

Tra le capacità relazionali rientra anche l’essere affidabili. Nell’ambito di relazioni lavorative, in questo caso, l’affidabilità è fondamentale: arrivare in orario a lavoro o rispettare le scadenze sono solo alcuni esempi di un comportamento affidabile e in grado di farti guadagnare una buona reputazione tra i tuoi colleghi.

Il rispetto delle altre persone la base delle dinamiche relazionali di un’azienda. Dimostrarsi affidabili significa rispettare i colleghi e dare importanza al lavoro e all’azienda.


Competenze relazionali: il team working

Si tratta di un’abilità che consiste nel tuo saper gestire le relazioni con il team di cui fai parte. Nella maggior parte delle realtà aziendali, infatti, saper lavorare in squadra e potersi affidare ai colleghi è fondamentale: la collaborazione, la cooperazione e il rispetto rappresentano, pertanto, doti che contribuiranno a creare un clima sereno e fertile all’interno del team.

I responsabili di progetto devono essere in grado di gestire il lavoro del team e rendere partecipe ogni componente, mentre i membri del team devono essere in grado di lavorare in modo coordinato ed efficace.

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Competenze relazionali: l’intelligenza emotiva

Possedere questa capacità significa essere in grado di comprendere e gestire al meglio le proprie emozioni e al contempo comprendere e rispondere efficacemente alle emozioni delle altre persone. Essere emotivamente intelligenti vuol dire essere in grado di reagire con calma in situazioni di stress, cercando di comprendere ciò che provano gli altri membri del team.

Avere all’interno dell’azienda delle persone dotate di una buona intelligenza emotiva consente di migliorare la collaborazione e la comunicazione, riduce lo stress e migliora la soddisfazione lavorativa.

L’intelligenza emotiva è fondamentale anche per i leader, poiché può migliorare la produttività e il benessere dei dipendenti, creando così un ambiente di lavoro positivo e motivante e migliorando di conseguenza la produttività aziendale.

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Le competenze relazionali: perché sono fondamentali per le imprese e i lavoratori

Le competenze relazionali sono, dunque, delle abilità fondamentali che favoriscono la collaborazione e l’apprendimento all’interno del team.

Tutti i dipendenti all’interno di qualunque realtà aziendale renderanno, infatti, molto di più in un contesto che non percepiscono come ostile e che favorisce lo sviluppo del loro senso critico, poiché si sentiranno più inclini a condividere idee ed opinioni.

Il successo di un lavoro dipende per il 75% dal possesso delle soft skills e il restante dalla padronanza delle competenze tecniche. A sottolinearlo è uno studio svolto dallo Stanford Research Institute International.

Sfruttare le competenze relazionali garantirà la creazione di un team aziendale affiatato, in cui ognuno può esprimere la propria personalità senza alcuna paura, concentrandosi al massimo sul suo lavoro.

Tutto questo permette di diminuire il turnover personale, poiché ogni componente dell’azienda potrà esprimere al meglio il proprio potenziale e sarà meno portato ad abbandonare l’azienda, grazie soprattutto ad un miglioramento del Work Life Balance.



Le competenze relazionali: perché è fondamentale inserirle nel CV

Molto spesso le persone sono restie ad inserire le competenze relazionali all’interno del proprio curriculum, poiché pensano che queste non vengano percepite dai datori di lavoro come elementi importanti durante la selezione.

La realtà è ben diversa. Sempre più leader, infatti, prendono in considerazione le competenze relazionali e trasversali dei candidati, considerandole come fattori importanti per l’inserimento della risorsa nel team aziendale.


Le competenze relazionali: perché è fondamentale inserirle nel CV - In Training

Per questo motivo le competenze relazionali vanno assolutamente inserite all’interno del curriculum, poiché rappresentano delle capacità e conoscenze che vanno ben al di là delle competenze tecniche di un determinato lavoro e possono essere un elemento decisivo nelle dinamiche aziendali.

La capacità di comunicare efficacemente, quella di lavorare in team, la flessibilità e l’adattabilità sono competenze che ogni leader e ogni dipendente dovrebbe avere e metterle in evidenza nel curriculum andrà certamente a vostro vantaggio.

Le competenze relazionali dimostrano che un candidato ha la capacità di lavorare in modo efficace in una vasta gamma di contesti aziendali, interfacciandosi con persone sempre diverse.

Inoltre, all’interno del curriculum le competenze relazionali forniscono una fotografia della personalità e dei valori del candidato, altro fattore importante in fase di selezione.

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Ma hanno ancora senso le competenze relazionali in un mondo 4.0?

In realtà sì, perché in un mondo che evolve velocemente, in vista della crescente digitalizzazione del reale, le soft skills vengono considerate una risorsa preziosa molto utile per potenziare la produttività all’interno dell’azienda.

Se abbiamo detto che le soft skills sono un insieme di capacità emotive, relazionali e cognitive innate possiamo capire come diventano ancora più importanti per permettere agli individui di affrontare in maniera efficace le richieste provenienti dall’ambiente lavorativo e i cambiamenti apportati dall’innovazione tecnologica.

In brevissimo tempo le nuove tecnologie hanno modificato le nostre abitudini, il mercato nell’era digitale è competitivo e chi non sta al passo deve pagare un prezzo molto alto.

Investire sulle competenze trasversali o soft skills è ancora determinante per la trasformazione digitale delle imprese, non solo per coloro che si affacciano all’ingresso del mondo del lavoro, ma per tutti i livelli: un manager ad esempio deve essere in grado di avere una visione strategica per affrontare i cambiamenti e non lasciarsi travolgere.

Le dieci soft skills più richieste per l’industria 4.0 individuate dal World Economic Forum sono:


1. Problem Solving

Il Problem Solving è la capacità di comprendere e gestire situazioni problematiche di ogni tipo rapidamente ed efficacemente.

Il Problem Solving è una delle soft skills più importanti e richieste nelle attività professionali di ogni settore, dove si richiede la capacità di risolvere i problemi che si presentano in modo rapido ed efficace.

Chi possiede questa skills è in grado di risolvere le sfide che si presentano all’interno di un ambiente di lavoro in continuo mutamento. Essere un problem solver richiede la capacità di pensare in modo critico, adottando un approccio logico e sistematico, ma al contempo la creatività e la flessibilità per trovare soluzioni innovative.

Il Problem Solving è una skill sempre più richiesta dai datori di lavoro, poiché consente ai dipendenti di lavorare autonomamente, migliorando la qualità del lavoro e riducendo lo stress e i conflitti interni.


2. Pensiero Critico

Si tratta dell'abilità di sviluppare un pensiero caratterizzato dall’osservazione, l’analisi, la valutazione e la reinterpretazione di situazioni differenti.

Direttamente collegabile al Problem Solving, questa soft skill consente di analizzare le informazioni in modo obiettivo, prendendo poi decisioni in modo razionale.

Il pensiero critico è particolarmente importante per manager e leader aziendali, soprattutto qundo questi devono prendere decisioni strategiche, gestire il rischio e promuovere il cambiamento all’interno dell’azienda.

Sfruttarlo permette di evitare errori costosi e riduce il rischio di prendere decisioni basate su pregiudizi o informazioni errate, elementi fondamentali per il successo dell’azienda.


3. Creatività

La creatività è la creazione di una visione originale, riorganizzazione degli elementi esistenti in qualcosa di nuovo. Sono sempre più numerosi i manager che incoraggiano la capacità di portare innovazione nell’azienda attraverso nuovi stimoli.

La creatività consente ai dipendenti di pensare in modo originale e trovare soluzioni innovative ai problemi. Anche in questo caso sarà possibile promuovere l’innovazione, migliorare la qualità del lavoro e migliorare la produttività.

Un ambiente di lavoro in cui i dipendenti sono incoraggiati ad esprimere le proprie idee migliora inoltre l’engagement e la loro soddisfazione, portando ad enormi benefici per l’intera organizzazione.


4. Gestione delle persone

La gestione delle risorse è la competenza che riguarda la capacità di motivare, organizzare e valorizzare gli individui all’interno di un’azienda. Presuppone intelligenza emotiva ed efficacia decisionale.

In questo caso, gli elementi fondamentali per gestire in modo efficace le risorse umane dell’azienda sono la leadership e delle forti doti comunicative.

Un gestione efficace delle risorse prevede inoltre la formazione dei dipendenti, soprattutto attraverso gli strumenti di formazione finanziata a disposizione delle imprese. La formazione porterà infatti ad un miglioramento delle competenze dei dipendenti, i quali si sentiranno inoltre partecipi della mission aziendale.


5. Social Intelligence

Per Social Intelligence si intende l'abilità di organizzare il lavoro insieme, sentirsi parte di un gruppo ed essere in grado di equilibrarsi per non apparire protagonisti.

La Social Intelligence è importante sia per i manager che per i dipendenti e permette di creare un gruppo affiatato e in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati dall’azienda.

Svolgere delle attività di team building è un’ottima strategia per creare un ambiente di lavoro collaborativo e migliorare la Social Intelligence a livello generale.


6. Intelligenza emotiva

Daniel Goleman ha scritto libri interi sulla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere consapevolmente le proprie emozioni e quelle degli altri.

Sfruttare le doti collegate all’intelligenza emotiva e migliorarle, porta con sé numerosi vantaggi.

Migliora infatti la collaborazione e la capacità di gestire i conflitti, riduce il turnover personale e permette di inserire nuove figure efficacemente.


7. Capacità di giudizio e di Decision Making

Si tratta dell'insieme di processi mentali che consentono di individuare la strategia d’azione migliore tra le diverse alternative.

Essere in grado di giudicare ogni situazione e prendere le decisioni strategiche migliori possibili è fondamentale per ogni manager e garantirà il successo dell’azienda nel medio lungo periodo.


8. Orientamento al servizio

Concerne l’essere utile, premuroso, accurato e rispettoso di fronte alle esigenze delle persone.

Anche questa skill è direttamente collegata all’intelligenza emotiva delle persone e permette di creare un ambiente di lavoro in cui ognuno si sente a proprio agio e può esprimere la propria personalità, mettendola al servizio dell’impresa.


9. Negoziazione

La negoziazione richiede di essere in grado di interagire per giungere ad un accordo tra due o più parti, cercando di trarre il meglio da ogni situazione

Questa skills è un presupposto per le persone che lavorano in ambiti commerciali. Tuttavia ognuno di noi si trova di fronte a delle negoziazioni durante una giornata lavorativa, non solamente con i propri clienti, ma anche con i propri superiori e sottoposti.

Saper negoziare efficacemente anche in queste situazioni, ottenendo un risultato win-win, è molto importante all’interno di qualsiasi impresa.


10. Flessibilità

La flessibilità è la capacità di avere un pensiero adattabile, innovativo. Abilità di andare oltre la definizione delle regole. Si chiama anche situational adaptability.

La flessibilità sul luogo di lavoro richiede sia di saper svolgere compiti differenti, ma anche essere in grado di interfacciarsi attivamente al cambiamento, interno e esterno all’azienda.

Questo richiede delle ottime doti di ascolto e organizzative, in modo da trovare la soluzione migliore per l’azienda.


L’institute for the Future ha evidenziato altre soft skills che un soggetto deve padroneggiare in un contesto digitalizzato, tra cui:


  • Cross-cultural Competency: si esplica nella capacità di esercitare in diversi contesti culturali. Nel contesto economico sempre più caratterizzato dalla globalizzazione, essere in grado di lavorare in contesti culturali differenti è un fattore decisivo, soprattutto in situazioni riguardanti affari commerciali e la diplomazia.
    Comunicare in modo appropriato, gestire i conflitti e lavorare insieme per raggiungere determinati obiettivi sono alcuni degli elementi che caratterizzano la cross-cultural competency.
  • Computational thinking: concerne il trasformare ingenti quantità di dati in ragionamenti astratti. Il mondo digitale è caratterizzato da un’enorme quantità di dati, spesso difficili da gestire e comprendere in forma grezza.
    Lavorare su questi dati per ottenere indicazioni strategiche garantirà la crescita competitiva dell’impresa.
  • Design mindset: prevede la capacità di sviluppare compiti attraverso l’innovazione, sperimentare e trovare una soluzione ai problemi ponendo al centro le persone. Il design mindset non prevede una soluzione predefinita, ma, al contrario, prevede di esplorare le esigenze degli utenti, comprendere le loro richieste e sviluppare soluzioni che siano davvero efficaci.
  • Cognitive load management e orientamento al risultato: soprattutto in un contesto tecnologico, è la capacità di filtrare le informazioni, in modo da non perdere quelle più rilevanti e significative.
    Il Cognitive load management include la riduzione del “carico cognitivo” (cognitive load) attraverso l’organizzazione delle informazioni in modo chiaro ed intuitivo, semplificando ad esempio le istruzioni, gli strumenti e le tecnologie utilizzate.
  • Collaborazione virtuale: all’interno di un team virtuale essere in grado di creare engagement e motivazione, anche mediante la logica della gamification.
    A seguito della crisi pandemica, la collaborazione virtuale è diventata la normalità nella maggioranza delle aziende. La collaborazione virtuale deve essere efficace e richiede delle ottime doti comunicative.

Le competenze relazionali sono fondamentali nell’era digitale, e sono fondamentali per ogni lavoratore.



Come sviluppare le competenze relazionali?

Se è vero che tante capacità relazionali sono innate, è anche vero che molte di queste competenze trasversali possono essere apprese e potenziale, frequentando corsi di aggiornamento, imparando a sviluppare l’intelligenza emotiva, e avendo voglia di mettersi sempre in gioco.

In questo articolo abbiamo cercato di fare chiarezza su quanto siano importati le soft skills per migliorare le prestazioni delle aziende; è sempre più evidente che investire solamente in nuove tecnologie non garantisce il raggiungimento e il mantenimento di un vantaggio competitivo da parte delle aziende in un contesto di Industria 4.0; anche la forza lavoro deve essere opportunamente informata e formata al fine di raggiungere gli obiettivi strategici predefiniti dall’azienda stessa.


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Marzia Buraschi

Marzia Buraschi

Da più di 10 anni mi occupo di formazione finanziata supportando le aziende nell'individuazione dei loro fabbisogni e nella progettazione del percorso formativo più in linea con le loro esigenze. [Leggi il CV di Marzia Buraschi]