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Turnover personale: cos'è e come diminuirlo

Cos'è, come si calcola e che effetti ha sull'impresa il turnover personale



Indice

1. Turnover personale: introduzione

2. Turnover personale: cos’è

3. Turnover personale: quando diventa patologico

4. Turnover personale: quali sono le conseguenze negative

5. Calcolo turnover personale: come effettuarlo

6. Come prevenire il turnover personale



Turnover personale: introduzione

Il benessere dei propri dipendenti è diventato uno dei fattori da tenere in considerazione per un’organizzazione di successo. Dipendenti che si trovano a proprio agio garantiscono una maggiore produttività e creano un ambiente positivo e reattivo, con enormi benefici sia in termini economici che reputazionali.

È fondamentale garantire ai propri colleghi e sottoposti un ambiente di lavoro piacevole e permettere loro di trovare il corretto equilibrio tra lavoro e vita privata (work life balance).

Spesso risulta complicato trovare il giusto compromesse tra benessere e produttività, soprattutto nelle organizzazioni che si trovano a gestire progetti a scadenza e di notevoli dimensioni. In questo caso lo stress e l’urgenza nel portare a termine i propri task può causare problemi all’interno del team di lavoro e mettere a rischio il benessere dei dipendenti dell’azienda.

Questo malessere potrebbe causare l’abbandono del lavoro da parte dei membri migliori del proprio team, spinti a trovare un posto di lavoro a condizioni migliori, non solamente dal punto di vista economico.

Il turnover personale è un fenomeno che caratterizza ogni organizzazione. Sostituire i dipendenti che si dimettono o che vengono licenziati è un processo no sempre banale, soprattutto nel caso in cui i soggetti abbiano conoscenze e competenze specialistiche.

Se il turnover personale diventa un fenomeno costante e supere determinate proporzioni, può essere un segnale di una cattiva gestione del personale e delle attività, anziché un normale fenomeno fisiologico. In questo caso si potrebbero avere delle ripercussioni non da poco sull’organizzazione, trasformando il turnover in un costo rilevante per l’azienda.

Vediamo cos’è il turnover personale e quali sono gli strumenti per ridurlo, garantendo così il benessere dei propri dipendenti.


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Turnover personale: cos’è

Sempre più aziende si trovano ad affrontare il fenomeno del turnover personale, ovvero il frequente ricambio del personale che caratterizza i periodi di incertezza a instabilità economica.

Per turnover personale si intende proprio il tasso di ricambio del personale, ovvero il flusso di persone in entrata (assunte) e in uscita (dimesse o licenziate) dall’azienda.

Il turnover personale è un processo naturale all’interno di un’organizzazione e può portare effetti positivi sia per i dipendenti che per l’azienda stessa. Questo processo, se sfruttato nel modo corretto, può garantire la continuità delle attività aziendali anche nel medio-lungo periodo.

Nuovi dipendenti possono portare una ventata d’aria fresca all’interno dell’organizzazione, permettendo di trovare soluzioni innovative a problemi preesistenti.

Un tasso di turnover pari a zero può causare eccessiva staticità e mancanza di creatività, rendendo difficoltosi i processi di sviluppo e crescita di nuovi business.

Il turnover personale, se effettuato e programmato nel modo corretto, rappresenta una soluzione strategica e necessaria, soprattutto nei seguenti casi:


  • Durante una ristrutturazione o riorganizzazione aziendale
  • Nei settori che lavorano seguendo la stagionalità è normale trovarsi a ridurre il numero di lavoratori durante le fasi di bassa stagione e assumerne di nuovi durante l’alta stagione.
  • Per sostituire i dipendenti con scarso rendimento e che metterebbero a repentaglio le performance dell’azienda

Turnover personale: cos'è e come diminuirlo

Il tasso di ricambio del personale in condizioni normali, è un processo fisiologico e il livello ideale dovrebbe attestarsi attorno al 10%.

In questo caso si parla di turnover personale fisiologico, ovvero il caso in cui il flusso di assunzioni, licenziamenti e pensionamento non mina la produttività e la stabilità aziendale e, al contrario, permette di migliorare le performance e garantire flessibilità e nuove opportunità.


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Turnover personale: quando diventa patologico

Il ricambio dei dipendenti può trasformarsi tuttavia in un fenomeno negativo, specialmente quando riguarda una percentuale eccessiva di dipendenti e non è programmato. In questo caso il fenomeno turnover personale potrebbe essere sintomo di una situazione non ottimale all’interno all’azienda, che potrebbe essere causata da una gestione non ottimale dei dipendenti e una scarsa organizzazione del lavoro.

In questo caso si parla di turnover patologico, ovvero quando il turnover personale è causato da situazioni di malessere ed insoddisfazione che causano l’abbandono delle risorse, riducendo la competitività dell’impresa.

Il turnover personale non ha conseguenze solamente sui dipendenti che abbandonano l’azienda, ma riguarda direttamente anche i capi reparto e i manager che operano all’interno dell’impresa.

Per comprendere ciò basterebbe pensare ad un team in cui i membri cambiano in continuazione. In questo caso risulterà difficile creare un ambiente di lavoro in sintonia ed efficiente, in modo da poter concludere i progetti senza sprecare tempo e risorse.

Il turnover personale patologico è spesso causato da una cattiva gestione delle risorse umane e i motivi principali che portano a questa situazione possono essere:


  • Mancanza di trasparenza nelle comunicazioni
  • Poche prospettive di crescita professionale
  • Conflitti interni all’organizzazione
  • Mansioni non assegnate correttamente o non spiegate chiaramente
  • Responsabili eccessivamente rigidi e poco attenti al benessere dei sottoposti
  • Mancanza di coinvolgimento dei dipendenti nelle attività e nelle decisioni che li riguardano
  • Turni di lavoro eccessivi o male organizzati
  • Eccessiva separazione tra responsabili e membri del team

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Turnover personale: quali sono le conseguenze negative

Come abbiamo spiegato nel paragrafo precedente, il turnover personale patologico è un fenomeno non previsto dall’azienda e può portare a conseguenze negative sia per quanto riguarda il lavoro da svolgere, che per la reputazione dell’azienda stessa.

La perdita di membri del proprio team o reparto influenza infatti il lavoro da svolgere e richiede nel migliore dei casi una ripianificazione delle attività oppure la ricerca di nuovo personale. Questo secondo caso potrebbe rivelarsi complicato, soprattutto nel caso di personale altamente qualificato.

Un’azienda con un elevato tasso di turnover personale non è un’azienda in grado di attrarre talenti, ma al contrario viene vista come una realtà alla quale interessa poco del proprio organico.

Questo comporta direttamente delle perdite anche a livello economico, poiché porta ad avere dei costi aggiuntivi relativi alla ricerca alla ricerca e selezione del personale, il quale avrà comunque bisogno di un periodo di prova per comprendere al meglio le dinamiche dell’azienda in cui dovrà lavorare.

Tutto questo porta ad una diminuzione della produttività e un aumento del carico di lavoro per i dipendenti rimasti in azienda.

Le principali conseguenze negative del turnover personale patologico sono perciò:


  • Perdita di dipendenti altamente qualificati: i dipendenti più qualificati sono solitamente i primi ad andarsene poiché sono molto richiesti da aziende concorrenti, le quali potrebbero approfittare della loro insoddisfazione per convincerli a cambiare posto di lavoro. Queste crea inoltre una notevole perdita di conoscenze e competenze legate alla cultura aziendale che andranno a beneficiare i competitors, nonché una possibile perdita di clienti gestiti dal manager stesso.
  • Conseguenze sugli altri dipendenti: un elevato tasso di turnover, oppure l’addio di componenti importanti del team, potrebbe creare dubbi e incertezze anche ai colleghi che sono rimasti, demotivandoli e spingendoli a loro volta a cambiare aria.
  • Difficoltà per i responsabili: a causa dei continui cambiamenti di organico, i capireparto o responsabili di progetto potrebbero avere difficoltà nell’assegnazione dei compiti e nel mantenere in sintonia il team.
  • Riduzione della qualità e peggioramento del servizio offerto ai clienti: alcuni studi di settore hanno dimostrato come un turnover elevato crea un circolo vizioso che porta i dipendenti ad avere un atteggiamento di indifferenza verso i clienti, fornendo un customer service non all’altezza. Questo porta ad una percezione negativa dell’azienda e una perdita di clienti e vendite. L’impatto sul servizio clienti è particolarmente evidente nei settori esiste una continuità nel rapporto tra l’azienda e i clienti stessi.
  • Danneggiamento della reputazione aziendale: tutti i fattori descritti in precedenza causano una perdita di reputazione per l’azienda, rendendo difficoltoso sia trovare novi clienti che nuovi talenti da inserire nell’organizzazione.
  • Il turnover è sia un costo diretto che indiretto: i costi diretti sono quelli relativi alla ricerca, selezione e inserimento del personale, incluse le spese per la formazione e la riorganizzazione delle attività dell’azienda. I costi indiretti si riferiscono invece quelli collegati alla riduzione della produttività dell’azienda. I costi indiretti riguardano in particolare il tempo da dedicare all’inserimento della nuova risorsa, l’aumento del carico di lavoro peri i dipendenti rimasti, l’insoddisfazione dei clienti per la diminuzione della qualità e la pubblicità negativa che diminuisce la reputazione.

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Calcolo turnover personale: come effettuarlo

Come abbiamo già spiegato ad nel primo paragrafo, il turnover personale è normalmente un processo fisiologico in grado di portare conseguenze positive all’impresa. Quando invece questo diventa un fenomeno patologico può creare notevoli danni all’organizzazione.

Esistono diversi fattori da tenere in considerazione per valutare il turnover personale, tra cui il settore, la situazione attuale dell’azienda, la situazione economico finanziaria del mercato di riferimento e il modo in cui un’azienda svolge i propri progetti.

Il calcolo del tasso di turnover personale permette di ottenere una valutazione quantitativa del fenomeno.

Esistono diverse formule che si concentrano su diversi aspetti del turnover personale:


  • Tasso di turnover complessivo= (entrati + usciti nel periodo/organico medio) x 100
  • Tasso di turnover positivo= (entrati nel periodo/organico inizio periodo) x 100
  • Tasso di turnover negativo= (usciti nel periodo/organico inizio periodo) x 100
  • Tasso di compensazione del turnover= (entrati nel periodo/usciti nel periodo) x 100

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Come prevenire il turnover personale

Diversi studi relativi al turnover personale hanno evidenziato come questo fenomeno possa creare dei costi non indifferenti. Questi dipendono da diversi fattori, tra cui la posizione e il grado del lavoratore e il settore in cui opera l’azienda.

Secondo un sondaggio di Gallup, in costo per sostituire un dipendente può raggiungere il doppio del suo stipendio annuale. Secondo Forbes invece l’assunzione di un sostituto può costare anche il 33% dello stipendio del nuovo dipendente.

Per questo motivo è importante prevenire e ridurre al minimo l’impatto del turnover personale sull’organizzazione. Gli strumenti per creare un’azienda efficiente anche sotto questo punto di vista sono:


  • Maggiore trasparenza nelle comunicazioni: la scarsa trasparenza nelle comunicazioni causa un clima negativo all’interno dell’azienda, influenzando direttamente lo stato d’animo dei dipendenti.
  • Coinvolgimento del personale: coinvolgere i dipendenti nelle scelte strategiche, nelle attività di problem solving e nel raggiungimento degli obiettivi migliora il clima all’interno dell’azienda e la motivazione dei suoi componenti.
  • Analisi del clima aziendale: valutare il livello di benessere all’interno dell’organizzazione è importante per cogliere problemi e porvi rimedio.
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  • Exit interview: raccolta delle motivazioni che hanno spinto un dipendente a dimettersi. In questo modo potrai comprendere le motivazioni che spingono i dipendenti ad abbandonare la tua azienda e cosa potresti offrire per migliorare l’ambiente attuale.
  • Piani di formazione e sviluppo personale: la mancanza di prospettive è una delle maggiori cause di turnover personale. Creando dei percorsi di formazione su misura motiverà i tuoi dipendenti e permetterà loro di apprendere nuove competenze.
  • Aspettative e incentivi: sia in fase di assunzione che durante il lavoro è importante che le aspettative dei dipendenti vengano rispettate e che siano in linea con quanto definito inizialmente. Inoltre dare i giusti incentivi, anche in termini economici, migliorerà la fiducia e la motivazione. Alcune soluzioni sono la revisione delle politiche retributive oppure dare vita ad un programma di incentivi.
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Marzia Buraschi

Marzia Buraschi

Da più di 10 anni mi occupo di formazione finanziata supportando le aziende nell'individuazione dei loro fabbisogni e nella progettazione del percorso formativo più in linea con le loro esigenze. [Leggi il CV di Marzia Buraschi]