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Intelligenza artificiale: prospettive per imprese



Da un po' di tempo a questa parte sentiamo parlare spesso di intelligenza artificiale. Chi ne parla in termini catastrofici chi in termini entusiastici. Allora cerchiamo di fare un po' di chiarezza e capire di cosa si tratta e come si sta evolvendo.

Per prima cosa dobbiamo dire che quando parliamo di intelligenza artificiale, la maggior parte delle persone pensa immediatamente a delle tecnologie all’avanguardia, ovvero a robot in grado di comprendere e decidere le azioni da compiere e pensa ad un mondo fantastico in cui macchine e uomini convivono.

Nella realtà, l’intelligenza artificiale è molto più reale di quanto immaginiamo e viene usata in diversi settori della vita quotidiana. Viene utilizzata in ambiti diversi con un approccio meno invasivo di quello che si pensa o di quanto viene mostrato spesso dai film di fantascienza che hanno trovato nel tema dell’intelligenza artificiale lo spunto per molte serie.

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Cos’è in concreto l’intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale nasce con l’avvento dei computer nel 1956, ed è la scienza che si occupa di creare macchine e software in grado di compiere compiti che normalmente richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento visivo, il linguaggio naturale, il ragionamento e l’apprendimento.

Nello specifico i sistemi informatici seguendo la logica dell’intelligenza artificiale dovrebbero arrivare ad agire in modo analogo a quello degli esseri umani.

Ma ancora non abbiamo toccato tutti gli aspetti che riguardano l’IA.


Cos’è in concreto l’intelligenza artificiale? - In Training

Se andiamo a cercare in internet una definizione esaustiva di intelligenza artificiale troviamo:

«L'intelligenza artificiale è una disciplina appartenente all'informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all'elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell'intelligenza umana.»

Da questa definizione si può capire perché è attualmente una disciplina dibattuta tra scienziati e filosofi: manifesta aspetti etici oltre che teorici e pratici. Nel 2014 Stephen Hawking ha messo in guardia sui pericoli dell'intelligenza artificiale, considerandola una minaccia per la sopravvivenza dell'umanità.

L’intelligenza artificiale presenta, infatti, delle sfide e dei rischi, sia dal punto di vista tecnico che etico. Alcune delle sfide tecniche sono la robustezza, la trasparenza, la sicurezza e la privacy dei sistemi di intelligenza artificiale. Alcune delle questioni etiche sono la responsabilità, la giustizia, la moralità e l’impatto sociale dell’intelligenza artificiale.

Di contro l’intelligenza artificiale ha avuto una rapida evoluzione negli ultimi anni, grazie ai progressi nella potenza di calcolo, nella disponibilità di grandi quantità di dati e nella creazione di nuovi algoritmi e modelli. Si tratta infatti di una disciplina che si sviluppa da un ramo dell’informatica.

L’intelligenza artificiale trova oggi molte applicazioni in diversi settori, come la medicina, l’istruzione, l’industria, l’arte, il divertimento e la sicurezza. Alcuni esempi di intelligenza artificiale sono i sistemi di diagnosi medica, i tutor intelligenti, le fabbriche automatizzate, i robot domestici, i giochi interattivi, le assistenti virtuali e i sistemi di riconoscimento facciale.

L’intelligenza artificiale è quindi un campo molto vasto e affascinante, che offre grandi opportunità ma anche grandi responsabilità.

Prima di scrivere però delle opportunità e delle responsabilità legate al suo utilizzo e bene soffermarci un attimo a carcare di capire come funziona l’intelligenza artificiale.


Come funziona l'Intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale (IA) è una tecnologia, come abbiamo accennato sopra, che permette alle macchine di imitare le capacità cognitive dell’uomo, come apprendere, ragionare, comunicare e risolvere problemi.

L’IA si basa su algoritmi che elaborano grandi quantità di dati e riconoscono i modelli nascosti, e può essere applicata a diversi settori e scopi, come la medicina, l’istruzione, l’intrattenimento, la sicurezza e molto altro.

Esistono quindi diversi tipi di IA, a seconda del grado di autonomia e complessità. Esempi possono essere:

  • IA debole o narrow: è un tipo di IA che può svolgere solo compiti specifici e limitati, come riconoscere le immagini, tradurre i testi o giocare a scacchi. Non ha una vera comprensione del contesto o della realtà. Esempi di IA debole sono gli assistenti vocali come Siri o Alexa, i sistemi di riconoscimento facciale o le auto a guida autonoma.
  • IA forte o general: è un tipo di IA che può svolgere qualsiasi compito che richiede intelligenza umana, come ragionare, capire il linguaggio naturale, apprendere da esperienze diverse e adattarsi a situazioni nuove. Questo tipo di IA non esiste ancora, ma è l’obiettivo finale di molti ricercatori. Un esempio di IA forte o generale è ChatGPT e DeepMind's AlphaZero.
  • IA super: è un tipo di IA che supera le capacità umane in tutti gli aspetti, sia cognitivi che emotivi. Questo tipo di IA è puramente ipotetico e potrebbe avere conseguenze imprevedibili per l’umanità. Alcuni filosofi e scienziati hanno espresso preoccupazioni etiche e morali sull’eventuale creazione di una IA super.

Ci chiediamo quindi l’intelligenza artificiale può davvero essere per noi una minaccia?


Come funziona l'Intelligenza artificiale? - In Training

L’intelligenza artificiale abbiamo visto che è un tema molto attuale e controverso, che solleva diverse domande e preoccupazioni.

L’IA può rappresentare una minaccia per l’umanità sotto diversi aspetti, tra cui:

  • La perdita di controllo: se l’intelligenza artificiale dovesse superare quella umana, potrebbe sfuggire alla nostra supervisione e agire secondo i propri obiettivi, che potrebbero essere in contrasto con i nostri. Questo scenario è noto come la singolarità tecnologica.
  • L’impatto sociale: l’intelligenza artificiale potrebbe sostituire gli esseri umani in molti settori lavorativi, causando disoccupazione, povertà e disuguaglianza, cosa che già si sta verificando concretamente. Inoltre, potrebbe influenzare le nostre relazioni, la nostra cultura e i nostri valori, riducendo il nostro senso di identità e appartenenza.
  • L’etica e la moralità: l’intelligenza artificiale potrebbe violare i diritti umani, la privacy e la dignità, se non fosse regolata da principi etici e legali. Inoltre, potrebbe generare dilemmi morali, come la responsabilità delle decisioni e delle azioni compiute dai sistemi di intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale può essere utilizzata in modo negativo?

Ecco alcuni esempi e alcune opinioni negative riguardo all’IA.

  1. Robert Julian-Borchak, un uomo di colore è stato arrestato a Detroit per un crimine che non aveva commesso a causa di un errore di un sistema IA di riconoscimento facciale.
  2. Chiara Arena, una ricercatrice di Liberties.eu, ha elencato sette aspetti negativi dell’intelligenza artificiale che tutti dovrebbero conoscere, tra cui la disoccupazione, la mancanza di trasparenza, la discriminazione, la perdita di privacy, la manipolazione, la responsabilità e la sicurezza.

Allora un’altra domanda sorge spontanea, se è così pericoloso utilizzare l’IA, perché in realtà la usiamo sempre più spesso e sta progredendo rapidamente?


L’IA può aiutarci, come?

L’intelligenza artificiale può offrire anche grandi opportunità per l’umanità sotto diversi aspetti, tra cui:

  • Il progresso scientifico e tecnologico: l’intelligenza artificiale può aiutare gli esseri umani a risolvere problemi complessi, a scoprire nuove conoscenze e a innovare in vari campi, come la medicina, l’istruzione, l’industria, l’arte e il divertimento.
  • Il benessere sociale e ambientale: l’intelligenza artificiale può contribuire a migliorare la qualità della vita, a ridurre la sofferenza, a promuovere la pace e la cooperazione, a proteggere l’ambiente e a perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
  • L’evoluzione umana: l’intelligenza artificiale può ampliare le capacità e le potenzialità degli esseri umani, a livello fisico, cognitivo ed emotivo. Inoltre, può favorire la creatività, l’apprendimento e la crescita personale.

Ecco alcuni esempi concreti in cui l’utilizzo attuale dell’IA sia positivo.

  1. Le auto a guida autonoma: sono veicoli che possono muoversi senza l’intervento umano, grazie a sensori, telecamere e sistemi IA che analizzano l’ambiente circostante e prendono decisioni in tempo reale. Queste auto possono migliorare la sicurezza stradale, ridurre le emissioni e offrire una maggiore comodità ai passeggeri.
  2. Il monitoraggio della finanza: sono servizi che usano l’IA per analizzare i dati finanziari, prevedere le tendenze del mercato, rilevare le frodi e offrire consulenza personalizzata agli investitori. Questi servizi possono aiutare a ottimizzare le performance, gestire i rischi e aumentare la trasparenza.
  3. I servizi di trasporto taxi (Uber): sono piattaforme che usano l’IA per connettere i conducenti e i passeggeri in base alla domanda e all’offerta, calcolare il prezzo della corsa, ottimizzare il percorso e valutare la qualità del servizio. Queste piattaforme possono rendere il trasporto più efficiente, economico e accessibile.
  4. Gli algoritmi dei social media: sono sistemi che usano l’IA per selezionare i contenuti da mostrare agli utenti in base ai loro interessi, preferenze e comportamenti. Questi sistemi possono aumentare l’engagement, la personalizzazione e la viralità dei contenuti.
  5. La progettazione generativa nel software CAD: è un metodo che usa l’IA per generare automaticamente diverse soluzioni di design a partire da un insieme di requisiti e vincoli. Questo metodo può facilitare la creatività, l’innovazione e l’ottimizzazione dei progetti.

L’intelligenza artificiale quindi è una realtà in continua trasformazione, che presenta sfide e rischi ma anche vantaggi e possibilità.

Per affrontare questo tema in modo equilibrato e responsabile, è necessario che ognuno di noi voglia informarsi, educarsi e dialogare sull’argomento seguendo diverse prospettive. Inoltre, è fondamentale oggi adottare dei criteri etici e normativi che garantiscano il rispetto dei diritti umani e il bene comune. Solo così forse l’intelligenza artificiale potrà essere al servizio dell’uomo e non contro di lui.

Sorge allora spontanea un’ulteriore domanda: in concreto cosa stanno facendo i governi, in particolare quello italiano, per tutelarci dall’uso dell’IA?


L’IA può aiutarci, come? - In training

Codice Etico dell'Unione Europea sull’Intelligenza Artificiale

Nell’aprile del 2019 l’Unione Europea ha elaborato un codice etico che contiene le linee guida sull’utilizzo e lo sviluppo dei sistemi di IA, e si basa su quattro pilastri fondamentali:

  1. La dignità umana: l’IA deve rispettare la dignità intrinseca di ogni persona e non deve danneggiare, manipolare, sfruttare o discriminare gli esseri umani.
  2. L’autonomia umana: l’IA deve preservare la libertà di scelta, il consenso informato e la partecipazione degli esseri umani, e non deve ridurre la loro capacità di pensare, decidere e agire in modo indipendente.
  3. La solidarietà umana: l’IA deve promuovere la coesione sociale, la giustizia, l’inclusione e la diversità, e non deve accentuare le disuguaglianze, le divisioni o le polarizzazioni.
  4. La responsabilità umana: l’IA deve essere soggetta a una supervisione e a un controllo umani adeguati, e deve essere trasparente, spiegabile e controllabile.

Il codice etico dell’UE si applica a tutti gli attori coinvolti nello sviluppo, nel dispiegamento e nell’uso dell’IA, come i ricercatori, i progettisti, i produttori, i fornitori, gli utenti e le autorità pubbliche. Dobbiamo sottolineare che non ha valore vincolante, ma fornisce delle linee guida volontarie per orientare le pratiche etiche nell’ambito dell’IA.

Le linee guida quindi che sono state delineate all’interno del codice sono:

  • Intervento e supervisione umana: l’AI deve essere sempre controllata dagli esseri umani, che devono poter intervenire e correggere le decisioni degli algoritmi, garantendo la loro autonomia e dignità.
  • Robustezza e sicurezza: l’AI deve essere sicura, affidabile e resistente agli errori o alle manipolazioni, in tutte le fasi del suo ciclo di vita, per prevenire danni o incidenti.
  • Privacy e governance dei dati: l’AI deve rispettare la privacy e la protezione dei dati personali degli utenti, che devono essere informati e avere il controllo sul loro utilizzo, in linea con il regolamento europeo GDPR.
  • Trasparenza: l’AI deve essere trasparente, tracciabile e comprensibile, sia per gli sviluppatori che per gli utenti, che devono sapere quando interagiscono con un sistema di AI e quali sono le sue logiche e i suoi obiettivi.
  • Diversità, non discriminazione ed equità: l’AI deve essere inclusiva, equa e non discriminatoria, tenendo conto delle diverse esigenze, capacità e aspettative degli utenti, e prevenendo qualsiasi forma di pregiudizio o stereotipo.
  • Benessere sociale ed ambientale: l’AI deve contribuire al benessere sociale ed ambientale, aumentando la sostenibilità ecologica e promuovendo il bene comune e i valori democratici.
  • Responsabilità: l’AI deve essere responsabile delle sue azioni e dei suoi impatti, sia positivi che negativi, sulle persone e sull’ambiente, e deve prevedere meccanismi di ricorso e riparazione in caso di danni o violazioni.

In conclusione possiamo dire che è fondamentale oggi tenersi informati sull’uso dell’IA.


Elisabetta Stefini

Elisabetta Stefini

Da oltre 10 anni lavoro nel campo della formazione per le imprese e giovani disoccupati. Credo fermamente che tramite la formazione continua si possano migliorare le proprie prospettive e la propria vita. [Leggi il CV di Elisabetta Stefini]