Oggi si sente sempre più spesso parlare di wellbeing aziendale, ovvero si pone l’accento sul fatto che i dipendenti debbano poter accedere a forme di welfare specifiche per migliorare la loro condizione personale e lavorativa.
Un buon imprenditore sa che il vero motore della propria azienda sono le persone che lavorano al suo interno. Sono loro che attraverso la loro intraprendenza e creatività, fanno crescere l’impresa.
Per questo motivo i dipendenti devono essere al centro delle politiche aziendali. I dipendenti che hanno dei vantaggi, in termini di welfare, a lavorare in una determinata azienda, lavorano meglio, sono più propositivi e tenderanno a licenziarsi meno, diminuendo il turnover dell’azienda.
Inoltre, la pandemia ha completamente rivoluzionato il nostro modo di pensare e vivere e ha fatto risaltare ancora di più l’importanza di avere dei buoni servizi di welfare aziendale. Le aziende negli ultimi anni sono state costrette a ripensare ai benefit rivolti ai loro dipendenti, per soddisfare le nuove esigenze che sono emerse.
In primis è cambiato il modo di lavorare. Le persone vogliono conciliare maggiormente la propria vita privata con la vita lavorativa (Work life balance) e anche per questo è stato introdotto lo smart working per tutti.
Prima era già presente in Italia, ma ad uso esclusivo di una classe selezionata di lavoratori, oggi invece è entrato nell’attività della maggior parte delle aziende.
I datori di lavoro si sono trovati a dover non solo acconsentire allo smart working, ma a renderlo possibile e sostenibile. Come? Fornendo ai dipendenti le risorse e il supporto per poter lavorare al meglio da casa.
Un esempio? Le aziende hanno creato piattaforme di apprendimento online e programmi di alfabetizzazione digitale, così da permettere anche a che partiva con conoscenze digitali ridotte di poter accedere al lavoro da remoto.
La digitalizzazione durante la pandemia è diventata una necessità assoluta per evitare i contatti fisici. Pensiamo alle riunioni on line.
Nel 2018, prima della pandemia, era stata condotta una ricerca ad opera della Society of Human Resource Management che aveva evidenziato come per il 92% dei dipendenti i benefit aziendali siano fondamentali per la propria soddisfazione lavorativa. Anzi, per molti dipendenti intervistati i benefit rappresentano la ragione principale che li spinge a cercare lavoro al di fuori del proprio, o al contrario, a rimanere al proprio posto.
Uno dei sistemi per accontentare i dipendenti e anche per rendere la propria azienda attrattiva e competitiva, è creare e rendere concreto un buon piano di welfare aziendale, cioè concedere tutti quei benefici che vanno al di là del regolare stipendio del dipendente.
Con welfare aziendale si intende, infatti, l’insieme di tutte le iniziative, benefit e piani messi in atto dal datore di lavoro per migliorare la qualità lavorativa e di vita del dipendente. In sostanza il suo benessere, infatti oggi il welfare aziendale è sempre più legato al concetto di wellbeing aziendale di cui ci occupiamo in quest’articolo.
Il termine inglese wellbeing viene proprio tradotto con la parola “benessere”, un benessere totale che coinvolge la mente, il fisico e la sfera emotiva.
Nel contesto lavorativo, il “workplace wellbeing” rientra tra le politiche di welfare aziendale, poiché comprende tutte le azioni che possono essere intraprese per rendere il dipendente motivato, felice e coinvolto nelle attività che svolge.
Il wellbeing prende in considerazione la salute fisica, la salute psicologica e l’ambiente di lavoro, fondamentale perché c’è un rapporto molto stretto tra produttività e benessere dei lavoratori.
La maggior parte delle persone trascorre il 60% del proprio tempo nel posto di lavoro. Garantire loro un ambiente sereno che supporti il loro benessere è quindi fondamentale per la produttività e per limitare l’insorgenza di stress da lavoro, infortuni, mobbing e bullismo.
In questo modo potrai anche diminuire il turnover dei dipendenti della tua azienda, i quali saranno più propensi a restare in azienda.
Migliorare il benessere dei dipendenti richiede anche delle spiccate doto di Leadership. Scopri quali sono le caratteristiche di un leader aziendale nella nostra guida: "Leadership: skills e capacità di un buon leader".
Dopo aver visto cosa si intende per wellbeing aziendale, bisogna capire come attivare queste politiche di welfare all’interno dalla propria azienda. Un imprenditore di successo si deve chiedere: come posso concretamente migliorare il benessere dei miei dipendenti?
Per prima cosa, quindi, deve fare un’analisi accurata della situazione attuale della sua impresa. Deve incontrare i dipendenti singolarmente e/o in gruppo e chiedere a ognuno quali miglioramenti vorrebbero in azienda. Oppure può somministrare dei questionari specifici utili a dare informazioni analoghe.
Scopri il nostro Corso di analisi del clima aziendale per saperne di più.
Un esempio delle domande da porre, sia oralmente sia attraverso un questionario, possono essere: ti senti stressato sul lavoro? Se sì, perché? Riesci ad avere sufficiente tempo da dedicare a te stesso e alla tua famiglia al di fuori del lavoro? Cosa vorresti fosse fatto in più per migliorare la tua situazione?
Non basta però porre delle domande, queste poi devono essere analizzate e interpretare correttamente per decidere strategicamente quali azioni di welfare concrete attuare. L’azienda quindi deve elaborare un vero e proprio piano di supporto e deve dotarsi di un software HR adatto.
Il software permette, infatti, di vedere per ogni azione intrapresa chi ne sta beneficiando, da quanto tempo dura l’azione e altre informazioni molto utili per monitorare costantemente l’andamento del welfare aziendale. Bisogna inoltre tenere traccia dei costi intrapresi per attivare le attività di welfare e i benefici portati all’azienda.
Infine è utile predisporre un documento specifico che renda ben visibili tutti i benefit previsti in azienda e anche come un dipendente può riceverli.
Vediamo allora in concreto che tipo di benefit l’azienda può attivare.
Costruire un'impresa di successo in cui i dipendenti sono al centro dei processi decisionali, significa anche avere delle buone politiche di Corporate Governance. Scopri di cosa si tratta nel nostro articolo: "Corporate Governance: come gestire la propria impresa".
I più comuni benefit che le aziende oggi elargiscono sono: assistenza sanitaria privata, dentale, oculistica, fondo pensione integrativo, congedi extra, attrezzatura e device.
In concreto, però, ci sono molte azioni che un’azienda può attivare per promuovere e rendere concreto il wellbeing aziendale.
Vediamo alcuni esempi concreti, ricordando che investire nel wellbeing significa investire nelle persone che ogni giorno supportano il proprio business.
Ogni lavoratore è diverso, ma alcuni, i più ambiziosi, desiderano fare carriera e migliorare la propria posizione lavorativa e di stipendio. Utile è allora legare la crescita professionale con il raggiungimento di determinati obiettivi, migliorando il livello di motivazione dei dipendenti.
Attuare un buon piano di Wellbeing aziendale vuol dire anche promuovere programmi mirati per migliorare la salute dei dipendenti. In concreto un’azienda potrebbe stringere accordi con palestre, con i centri medici e i centri benessere situati in prossimità della sede di lavoro, così che i dipendenti possano usufruirne a prezzi vantaggiosi se non gratuitamente.
I buoni programmi di wellbeing prevedono sempre il rinnovo totale o parziale degli ambienti di lavoro, così da renderli più accoglienti e luminosi. Oggi ad esempio si creano ambienti dotati di grandi finestre per favorire l’ingresso della luce, in cui sono presenti piante e colori che stimolino la creatività.
Spesso si realizzano anche stanze di relax ad hoc dove i dipendenti possono andare nelle pause per staccare completamente dal lavoro. Il posto di lavoro viene quindi pensato come un luogo in grado di far esprimere al meglio le capacità di chi sta al suo interno.
Un termine che oggi, forse, più di tutti sta diventando predominante è flessibilità. Essere flessibili è sempre più richiesto dai datori di lavoro, sia in termini di tempo che di risorse, ma al contrario anche il datore di lavoro deve oggi concedere della flessibilità.
Come? Modulando l’orario di lavoro in entrata e in uscita, permettendo ai lavoratori di lavorare in smart working almeno alcuni giorni a settimana.
Avere dei dipendenti che creano dei legami, li incoraggia a farsi forza a vicenda anche in momenti difficili che sul lavoro o nella vita privata possono accadere. Inoltre, costruire dei rapporti in azienda consente ai lavoratori più timidi o restii a partecipare ad attività aziendali, a farlo con maggiore slancio in quanto supportati da qualcuno di familiare.
In concreto per favorire la socializzazione si possono organizzare riunioni all’aria aperta tra i vari team, attività di volontariato, attività e corsi di team building aziendale.
Scopri come migliorare l'affiatamento del tuo team di lavoro attraverso il Team Building.
In America è già una realtà ed è conosciuto con il nome di unsick day, ovvero un giorno di permesso retribuito in cui il dipendente può dedicarsi a ciò che più gli piace o dedicarsi alla sua salute. Questo crea un senso di appagamento nel dipendente che si sente una persona e non solo un numero all’interno dell’azienda.
Bisogna tener conto che in ogni realtà aziendale ci saranno dipendenti ben disposti ad intraprendere le azioni citate sopra, altri invece meno. Forzare i dipendenti a fare ad esempio attività fisica o a socializzare non sempre può essere positivo. L’adesione alle azioni proposte pertanto dovrebbe essere su base volontaria, ed è bene creare azioni ad hoc.
Una volta stabilite poi le azioni da attivare concretamente, l’azienda deve fare in modo di mantenerle nel tempo, così da rendere l’investimento intrapreso realmente utile e migliorativo per la propria realtà. Cambiare la cultura aziendale non è un processo facile o breve, e può anche mutare nel tempo. L’azienda però deve esserne consapevole e deve perseguire i suoi obiettivi con serietà e tenacia.
Allora ci si chiede, che vantaggi concreti si hanno attivando azioni di wellbeing aziendale?
I vantaggi nell’attivare azioni di wellbeing in azienda sono molteplici. Recenti studi indicano che i programmi si salute e benessere per i dipendenti portano un ritorno dell’investimento pari al 230%.
I principali vantaggi per l’azienda sono:
I dipendenti ricevendo dall’aziende benefit concreti e in linea con le loro esigenze saranno più attivi e propensi al lavoro creando maggiore produttività.
Attivare azioni di wellbeing aziendale interessanti porta inevitabilmente ad attrarre nuovi talenti, riducendo costi e tempi per la ricerca di personale e migliorando l’employer branding.
I dipendenti attraverso le politiche di welfare saranno incentivati ad assentarsi meno dal lavoro e quindi il turnover, di cui oggi spesso si sente parlare, diminuisce significativamente. Per l’azienda questo vuol dire avere al suo interno una squadra di lavoro efficiente e costante.
Per attivare, monitorare e avere dei vantaggi concreti dal wellbeing aziendale può essere utile avere all’interno della propria azienda la figura dell’HR wellbeing manager.
Pianificare una strategia di wellbeing in azienda può risultare, infatti, più complesso di quanto si pensa. Avere al proprio interno personale capace di realizzare e rendere concrete azioni di welfare è quindi non solo utile ma fondamentale per vedere il ritorno sperato. I wellbeing manager allora devono essere formati per avere le risorse e le competenze necessarie.
Nel concreto l’HR manager del wellbeing deve occuparsi di capire le esigenze dei dipendenti, attivare azioni di wellbeing aziendale in linea con gli investimenti che l’azienda vuole intraprendere, monitorare costantemente le azioni, confrontarsi in modo positivo con il personale.
Più nello specifico deve saper:
Un Team affiatato migliorerà senza dubbio il benessere dei dipendenti e le prestazioni dell'azienda. Scopri come gestire il tuo team leggendo il nostro articolo: "Team Coaching: come avere un team di lavoro efficiente".
Se nella tua realtà desideri intraprendere azioni concrete di wellbeing aziendale e vuoi farlo formando una figura ad hoc, puoi rivolgerti a In Training. In Training infatti organizza un corso specifico per la figura dell’HR Wellbeing Manager.
In particolare, il corso verterà in generale sulle seguenti tematiche:
Il Corso fornisce quindi un ventaglio di conoscenze, strumenti e metodi necessari per sostenere competenze di gestione di sistemi di welfare ispirati a modelli innovativi di gestione delle risorse umane.
Se sei interessato al corso e vuoi chiedere informazioni clicca qui.
In Training è una società che si occupa di formazione finanziata e formazione finanziata Brescia per aziende. Scopri i corsi disponibili per i tuoi dipendenti nella sezione "Corsi di Formazione".
Leggi i contenuti del nostro blog per saperne di più sulla formazione di tuoi dipendenti:
Da più di 10 anni mi occupo di formazione finanziata supportando le aziende nell'individuazione dei loro fabbisogni e nella progettazione del percorso formativo più in linea con le loro esigenze. [Leggi il CV di Marzia Buraschi]
ULTIMI POST DEL BLOG